Una giornata intensa di racconti, parole e immagini, con aneddoti storici che hanno emozionato e destato l’interesse dei 611 iscritti, che si sono collegati nell’arco della lunga diretta – quasi 9 ore – su Ottica Italiana Tv, con punte di 360 telespettatori in contemporanea. Nei prossimi giorni sarà possibile rivedere on demand Optotales. Già 25 le scuole di ottica che si sono prenotate per proiettare, nelle aule, l’evento a circa mille studenti.
Doveva essere un viaggio attraverso oltre mezzo secolo di storia alla scoperta di alcune delle innovazioni più significative del settore e così è stato. Optotales, il nuovo evento di Ottica Italiana Tv, ha ripagato le attese e, per certi aspetti, ha anche sorpreso per il format coinvolgente ed emozionale, con i telespettatori che hanno assistito a uno show culturale-divulgativo fatto dagli ottici per gli ottici. Le voci in studio, infatti, che hanno accompagnato la narrazione, sono state quelle degli ottici optometristi: Marzia Toni, che ha presentato Optotales, Barbara Venturi, Marco Benedetti e Andrea Afragoli.
Per una giornata, quindi, i colleghi sono stati “prestati” alla tv per raccontare con orgoglio questa storia, come un grande album di famiglia da sfogliare, insieme alle voci degli operatori del settore, in rappresentanza di alcune delle più importanti aziende dell’occhialeria, oftalmica, contattologia e strumentistica: Essilor, Zeiss, Rodenstock, Hoya, Dai Optical, Luxottica, Mark’ennovy, Luneau Technology Italia, Polyoftalmica, Fedon e Omas.
Il presidente di Federottica Andrea Afragoli, uno degli ideatori di Optotales, ha così commentato: «È stato stancante, snervante, ma siamo contentissimi e in questo ruolo “inusuale” di narratori tv, io e i miei bravissimi compagni di viaggio, ci siamo divertiti un sacco. A differenza dei congressi, in cui i relatori portano contenuti attraverso i loro lavori, e dove ci si concentra di più sulla macchina organizzativa e logistica, in questo caso abbiamo costruito anche i contenuti del programma e anche quelli prodotti dalle aziende sono stati gestiti in stretto contatto con noi, per farli rientrare nel più ampio storytelling di Optotales. Una parte delle storie è stata gestita da narratori interni, un’altra da narratori esterni, ma il tutto con un’unica regia, un’unica organizzazione, che ha dovuto seguire dal primo all’ultimo racconto. Un lavoro molto grande, impegnativo e assolutamente nuovo».
Chi si è collegato, domenica 28 febbraio, davanti agli schermi di Ottica Italiana Tv ha assistito a un viaggio nello spazio e nel tempo, un percorso narrato anche con immagini di repertorio per capire da dove veniamo e in che direzione stiamo andando. Un tuffo nel passato che ha fatto rivivere il percorso che ci ha portato a essere ciò che siamo o, per i più giovani, la scoperta di un’avventura esaltante. Come è emerso durante il giro nel Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, visto con gli occhi di una giovane studentessa di ottica, e nella chiacchierata con il cavalier Vittorio Tabacchi, presidente del museo. E il pubblico ha apprezzato, infatti sono tanti i messaggi e gli attestati di stima arrivati da chi ha seguito Optotales, che ripagano degli sforzi profusi e danno maggior spinta a proseguire nell’intraprendere progetti formativi-culturali per il nostro settore.
Il progetto che ha raccolto le storie in Optotales rimarrà nel tempo come una testimonianza di divulgazione storica per il settore e, grazie a Ottica Italiana TV, sarà fruibile on demand già nei prossimi giorni. «Abbiamo deciso di chiamarlo “Optotales: storie della nostra storia” – prosegue Afragoli – proprio perché sappiamo che in realtà è tutt’altro che esaurito l’argomento, ci sono tantissime possibilità narrative. Per noi è stato una specie di test per capire se queste tematiche potessero interessare il pubblico e, quindi, avere seguito. L’interesse è stato importante e il format di Optotales potrebbe diventare una valida aggiunta, nella nostra proposta culturale, a quel modo di fare formazione, più scientifico, tipico del congresso. Ci sono tante altre storie da raccontare e un percorso di conoscenza più ampio da percorrere».
Ma come è nata l’idea di Optotales? «La verità è che la scintilla è partita durante un congresso di un paio di anni fa – svela il presidente Afragoli – quando Domenico Straniero ci disse che eravamo bravi a organizzare congressi, corsi e tanto altro, ma ci eravamo dimenticati di raccontare il percorso di crescita professionale fatto, nella pratica quotidiana: ovvero ciò che come categoria avevamo realizzato nei vari ambiti del nostro operare, come nella contattologia e oftalmica, dove nell’arco di due generazioni sono stati fatti passi da gigante. La contattologia degli esordi, ad esempio, è molto diversa da quella di oggi, ma è interessantissima da raccontare, perché intanto non si costruisce il futuro se non si conosce il passato e, poi, per chi questo passato l’ha vissuto, credo abbia piacere a ricordarlo. Ovviamente queste cose richiedono tempo, bisogna pensarci a lungo, poi è arrivato il Covid, che ci ha tenuti bloccati per parecchi mesi e le idee sono rimaste nel cassetto, fino a quando abbiamo capito che si poteva realizzare e anche in una modalità innovativa, così ci siamo messi d’impegno e l’abbiamo prodotto. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno seguiti, come pure tutti quelli che hanno partecipato, a partire dalle aziende, e, in particolare, tutto il nostro staff che ci ha lavorato con tanto impegno e passione».
M. L.