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Myopia update: perché proprio a Bergamo

di V. Mai.
6 Novembre 2023
16:43
Il successo e le ragioni della giornata formativa focalizzata su questo difetto visivo, organizzata da Adoo e Sopti, domenica 29 ottobre, presso l’auditorium dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, raccontata da Marco Benedetti e Silvio Maffioletti a Ottica Italiana.

Una domenica da ricordare: il 29 ottobre oltre 200 professionisti della visione, provenienti da ogni parte d’Italia, si sono dati appuntamento a Bergamo per il convegno “Myopia update – Raccomandazioni di buona pratica per la gestione della progressione miopica”: una giornata formativa focalizzata su questo difetto visivo, organizzata congiuntamente da Adoo e Sopti, che hanno unito le forze per garantire un elevato contenuto scientifico e fornire conoscenze chiare sulla progressione miopica e il suo controllo, costruendo un programma che ha visto la partecipazione di 21 relatori, tra optometristi e oftalmologi. Importante anche il sostegno del mondo delle imprese del settore, con la presenza di sei aziende sponsor: Esavision, EssilorLuxottica, Hoya, Med Lac, Rom-Nidek e Swiss Lens.

«A suo tempo – raccontano a Ottica Italiana Marco Benedetti (Adoo) e Silvio Maffioletti (Sopti) – gli ottici optometristi bergamaschi avevano chiesto che il convegno si svolgesse a Bergamo. Per due motivi. In primis perché il Governo italiano ha nominato Bergamo (con Brescia) Capitale italiana della Cultura 2023, rendendo l’anno in corso particolarmente ricco di iniziative, gravido di incontri, capace di valorizzare le energie del territorio; un anno nel quale l’azione culturale ha catalizzato progetti e confronti innovativi nei più diversi ambiti della convivenza civile, professionale e produttiva».

Il valore dell’iniziativa si fonde, quindi, con il ruolo di Bergamo, centro di attrazione culturale per il 2023. Ma c’è anche un altro elemento, forte nel ricordo e nel segno che ha lasciato, che ha spinto gli organizzatori a scegliere la città orobica. «In secondo luogo – proseguono Benedetti e Maffioletti – per rispondere al desiderio degli ottici optometristi bergamaschi di ricordare, pubblicamente, la violenza e la rapidità con cui la pandemia di Covid-19 ha fatto irruzione, nel marzo del 2020, nel territorio bergamasco. Le immagini di quei giorni, provenienti dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII nel quale il personale sanitario, con coraggio e abnegazione, combatteva a mani nude contro un virus sconosciuto e aggressivo, sono indelebili. L’impegno di quei giorni e la coesione nell’allinearsi alle priorità da seguire ha visto i centri ottici bergamaschi fornire, con serietà e sintonia, un servizio senza interruzioni, nella sicurezza e nella responsabilità. Il Covid-19 in quel periodo non ha risparmiato Enrico Pirotta, vicepresidente di Federottica Bergamo, che in breve tempo ha lasciato i suoi affetti familiari, la sua attività professionale e imprenditoriale e un lungo impegno associativo e formativo, assai apprezzato, nel quale ha mostrato una solida preparazione e una genuina passione per l’ottica e per l’optometria».

In una fase drammatica per la città e per il Paese, i professionisti della visione del territorio sentono l’esigenza di pensare a un segnale forte, di realizzare un evento importante per la categoria. «Proprio nei giorni difficili del marzo 2020, un mese nel quale nel territorio bergamasco sono morte circa seimila persone, è nata la proposta del convegno; un impegno espresso esplicitamente il 2 aprile del 2020 dai professionisti della visione bergamaschi in un articolo pubblicato su una rivista del settore.
Ecco perché proprio a Bergamo, nell’Auditorium Lucio Parenzan dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, situato vicino alla Torre 4 dove è esposta l’opera di Franco Rivolli dedicata alla “Operatrice sanitaria che culla l’Italia colpita dal Covid 19”, che è divenuta l’emblema di quei mesi. Il convegno del 29 ottobre, così ben riuscito negli aspetti organizzativi, scientifici, associativi e logistici, ha avuto queste motivazioni supplementari e i responsabili di Sopti e di Adoo hanno saputo accoglierle – concludono – e valorizzarle con intelligenza e sensibilità».

opera rivolli
Franco Rivolli, “Operatrice sanitaria che culla l’Italia colpita dal Covid 19”, Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Torre 4.

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