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A Essequadro Eyewear assegnato il Premio Innovazione di Smau

di Massimiliano Lanzafame
13 Dicembre 2023
14:40
L’azienda irpina guidata da Stefano Scauzillo è tra le vincitrici del riconoscimento, dedicato a realtà di diversi settori che si contraddistinguono per la propria strategia d’innovazione. La consegna del prestigioso premio durante la Mostra d’Oltremare di Napoli, il 14-15 dicembre 2023.

“L’innovazione nasce dalle idee”: in questa frase c’è uno dei segreti del successo di Essequadro Eyewear Group, l’azienda di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, che produce occhiali artigianali fatti a mano in Italia, e che l’ha portata a vincere il prestigioso Premio Innovazione di Smau, che sarà consegnato durante l’evento Smau che si svolgerà il 14 dicembre alle ore 10, presso la Mostra d’Oltremare di Napoli.
Con il premio viene riconosciuto il valore del percorso innovativo intrapreso dal 2022 da Essequadro, che ha messo al centro le idee e ha coinvolto non solo il Ceo, ma anche i dirigenti dei vari settori aziendali – dal marketing al commerciale fino alla produzione – fino ai dipendenti, con l’obiettivo principale di implementare un modello originale di organizzazione e gestione dell’innovazione.

L’azienda è nata nel 2011, dalla passione del suo fondatore e Ceo, Stefano Scauzillo, di disegnare e produrre occhiali artigianali e di qualità, dopo aver acquisito esperienza, durante i suoi anni di formazione universitaria, in diversi opifici dell’occhialeria del Cadore. La famiglia Scauzillo, però, ha una lunga tradizione nel mondo dell’ottica, dove ha esordito sul finire degli anni ‘40. Essequadro Eyewear Group, oggi, ha sede nell’area industriale di Frigento, conta 70 dipendenti e produce un fatturato annuo di 8 milioni di euro, con un brand portfolio composto da Essedue, Jplus, So.Ya, Kyme, Mahila.  
Ottica Italiana ha raccolto le impressioni di Stefano Scauzillo, orgoglioso di ricevere questo prestigioso premio e del lavoro fatto insieme alla sua squadra.  

Non è il primo riconoscimento che riceve la vostra azienda, ma questo arriva da fuori settore e da una organizzazione importante come Smau, che effetto fa?
«È un riconoscimento ancor più significativo, poiché rappresenta un apprezzamento oggettivo di un percorso compiuto in maniera obbiettivamente professionale e proveniente da settori non strettamente legati al mondo dell’ottica e dell’occhialeria. D’altro canto, è un premio che mi emoziona tanto, poiché proviene da una realtà importante come Smau; ed è il compimento di un impegno svolto da tutto il mio team e, allo stesso tempo, è un punto di partenza per proseguire e progredire lungo questa strada».

Il percorso che avete intrapreso è molto innovativo, perché abbraccia tutto il Gruppo, avete coinvolto perfino i vostri dipendenti. A che punto siete del progetto e ci sarà una ulteriore evoluzione in futuro?
«Torno a quanto accennato poc’anzi: mi tocca molto questo riconoscimento, poiché è rivolto a tutti i ragazzi dell’azienda. Nessuno escluso. Ho sempre interpretato e costruito la mia realtà imprenditoriale con l’obiettivo di coinvolgere tutti. I progetti sono in fase di implementazione e, giocoforza, richiedono dei tempi di esecuzione cui prestiamo attenzione a margine delle nostre attività produttive e commerciali. D’altro canto, non sono propriamente il nostro core business, dunque necessitano di tempi di svolgimento al nostro interno piuttosto distesi».

Come si fonde il modello innovativo di produzione con l’artigianalità del vostro prodotto occhiale?
«La nostra è una realtà imprenditoriale sorta proprio sull’idea modello dell’artigianato tecnologico. Ho sempre pensato che la manifattura artigianale di per sé non basti. E parimenti vale per la tecnologia altamente innovativa. In altri termini, l’innovazione non può nulla senza l’attività artigianale, così come la manifattura non può progredire, sperimentare, cioè, buttare il cuore oltre l’ostacolo, se non immaginando i propri prodotti attraverso l’ausilio della tecnologia e dell’innovazione. Queste due braccia devono camminare sempre insieme».

Una delle caratteristiche che vi contraddistingue è il connubio tra tradizione e innovazione, oltre all’attenzione al vostro territorio. Credo sia un orgoglio per la vostra famiglia, che è partita negli anni ‘40 con l’attività di Ottica e si è evoluta in un’azienda all’avanguardia nel settore dell’eyewear?
«Sono fortemente legato al mio territorio e alla mia famiglia. E ho sempre creduto che per realizzare un ottimo prodotto occorra avere delle radici ben solide, ossia, compiere un passo alla volta ma sapendo da dove si è partiti. E io ricordo bene – anzi, è un luogo dove torno sempre – il luogo in cui ho realizzato il mio primo occhiale. Questo per me è il valore aggiunto delle mie imprese».

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