Molto più di un ottovolante, il tema dazi è stato un continuo saliscendi di decisioni e retromarce da parte del presidente Usa Donald Trump. Dopo aver introdotto tariffe del 20% ai prodotti importati negli Stati Uniti dall’Europa (vedi aliquote e dazi per eyewear, ora sospese), cui ha risposto l’Ue con l’introduzione di dazi del 25% nei confronti degli Usa, Trump ha annunciato, nella serata del 9 aprile, una sospensione dei dazi, con la sola esclusione della Cina, cui viene applicata ora una tariffa del 145%, seguita dalla risposta cinese di dazi, salita ora al 125%, verso gli Stati Uniti.
Una decisione, quella di Trump, che è stata accolta positivamente a Bruxelles, un segnale per stabilizzare l’economia mondiale e aprire lo spazio a negoziati, in questo senso va vista fatti la scelta della Ue di sospendere i controdazi decisi dall’Europa, senza però escludere eventuali contromisure in caso non arrivino risultati concreti. Gli Stati Uniti, infatti, mantengono la tariffa del 10% su quasi tutte le importazioni e il presidente Trump ha avvertito che i dazi potrebbero essere reintrodotti se non si raggiungono progressi significativi nei negoziati.
Una prima boccata di ossigeno, dunque, per l’economia mondiale e un primo passo verso la ricerca di una soluzione che non danneggi l’export a livello globale. L’Italia resta particolarmente interessata a un risultato significativo, vista la presenza importante nel mercato americano con il made in Italy – eyewear incluso – e non solo.
Le tariffe Usa attualmente in vigore
10% – Per 90 giorni per tutti i Paesi, Cina esclusa
25% – Acciaio e alluminio (dal 12 marzo), auto (dal 3 aprile) e componentistica auto (entro il 3 maggio)
145% – Verso la Cina
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