Una storia iniziata sui banchi di scuola dell’Istituto superiore di scienze optometriche di Milano e che è proseguita negli anni fina a oggi. Il Gruppo Archimede ha festeggiato i suoi primi trent’anni con un pranzo conviviale nella suggestiva cornice del Lago Maggiore, presso il ristorante Belvedere a Ranco, in provincia di Varese.
Un appuntamento che ha visto partecipare molti degli oltre trenta affiliati e che ha rinnovato quello spirito di amicizia che è uno dei fili conduttori del Gruppo, come racconta a Ottica Italiana il fondatore Edoardo Cerri.
«Domenica eravamo un bel gruppo e l’occasione è stata importante: i nostri trent’anni del progetto, nato all’interno dell’Isso e di cui sono stato promotore insieme a Mauro Faini, con l’obiettivo di privilegiare i nostri colleghi, che sono degli ottimi professionisti, dentro una struttura lavorativa che punta molto sull’aspetto professionale rispetto a quello commerciale. Siamo sempre un gruppo d’acquisto, ma abbiamo voluto mantenere condizioni identiche per ciascun centro ottico affiliato, indipendentemente dalle dimensioni e dal volume d’affari».
Il Gruppo Archimede, oggi guidato da Andrea Mineo, da sempre ha voluto mantenere forte questo caposaldo e gli oltre trenta associati si sono fidelizzati negli anni e hanno affiancato all’attività quotidiana anche l’impegno per la categoria.«Siamo quasi tutti optometristi oltre che ottici, usciti dalle scuole di optometria di Milano. C’è un legame molto forte – aggiunge Cerri – con il percorso formativo fatto. Molti dei nostri affiliati sono impegnati anche in attività sindacali, sia all’interno di Federottica Milano Acofis, sia in Federottica nazionale. Io, per esempio, ho collaborato per tanti anni con Ottica Italiana e con la Rivista italiana di optometria».
Negli anni il mercato è cambiato e sono subentrate innovazioni e problematiche nuove da affrontare. Il Gruppo ha voluto mantenere il passo con costanti corsi di aggiornamento, «sempre privilegiando l’aspetto professionale. A fronte di questi cambiamenti – conclude il fondatore del Gruppo Archimede – siamo riusciti a mantenere il nostro gruppo solido. Con una particolarità, gli associati che hanno lasciato il gruppo sono sostanzialmente quelli che hanno cessato l’attività lavorativa. C’è la tendenza a restare anche perché, di base, abbiamo un rapporto di amicizia molto forte che si lega al legame professionale».