È stata una grande festa di sport che, per una decina di giorni, ha coinvolto in una bellissima atmosfera tutta la città di Berlino, come in un grande festival internazionale dell’inclusione.
Oltre 7mila atleti di 190 nazioni hanno gareggiato in 26 sport mettendosi alla prova, con regole ufficialmente riconosciute dal Comitato Olimpico Internazionale. Un grande evento a cui di certo non poteva mancare l’Italia, che ha partecipato sia nelle competizioni sportive, che nelle iniziative sociali che sono parte integrante degli Special Olympics.
La delegazione italiana (composta da 142 persone, tra cui 97 atleti, 41 coach e 4 delegati) ha conquistato ben 23 medaglie d’oro, 29 d’argento e 24 di bronzo, con tante bellissime storie, come ad esempio, quella dei ragazzi della squadra di calcio a 5, che hanno vinto il titolo dopo aver battuto in semifinale la Germania, padrona di casa. Ma la vittoria più bella è quella dello sport che ha colorato le strade di Berlino, con l’entusiasmo degli atleti, degli accompagnatori e di tutte le persone coinvolte negli Special Olympics.
In questo contesto si è distinto, ancora una volta, per importanza il programma Opening Eyes portato avanti dagli ottici optometristi, che ha tra gli obiettivi la salvaguardia del benessere visivo degli atleti degli Special Olympics. Era presente anche una delegazione di professionisti, rappresentata dai direttori clinici internazionali di Opening Eyes per l’Italia: Renzo Velati e Simone Santacatterina.
«I Giochi Estivi Special Olympic – spiega Renzo Velati a Ottica Italiana – sono un evento meraviglioso, che accade ogni quattro anni, dedicato allo sport come mezzo inclusivo tra le persone con disabilità intellettiva. Il nostro programma Opening Eyes era presente, insieme agli altri programmi salute. Permettere l’accesso a questo tipo di cure previste dai programmi e formare i professionisti a gestirle è parte del processo d’inclusione».
Velati è entusiasta dell’esperienza vissuta e delle emozioni provate a contatto con atleti speciali provenienti da varie parti del mondo. «Complessivamente sono state effettuate 15mila visite nell’ambito di tutti i programmi salute, di cui oltre 2900 attraverso il programma Opening Eyes, che è stato quello che ne ha eseguite di più, donando agli atleti oltre 1400 occhiali da vista, grazie anche al supporto delle aziende sponsor: Fondazione OneSight EssilorLuxottica, che fornisce le lenti, Safilo che fornisce le montature, Lions Club International e Golisano Foundation».
Un contesto positivo, quello degli Special Olympics, che favorisce anche la collaborazione tra diverse professionalità. «Abbiamo lavorato gomito a gomito con altri professionisti che seguivano i vari programmi salute – prosegue il direttore clinico Opening Eyes – come dentisti, podologi, audiometristi, nutrizionisti e fisioterapisti.
La collaborazione sanitaria tra i professionisti ottici, optometristi e oculisti è concreta, solida e necessaria per risolvere i problemi visivi. Opening Eyes è il mezzo che può connettere i professionisti tra loro e con il pubblico, attraverso la formazione e la pratica clinica».
Il testimone ora passa proprio all’Italia, con Torino che, dall’8 al 16 marzo 2025, ospiterà gli Special Olympic World Winter Games, che coinvolgeranno certamente anche i professionisti della visione volontari di Opening Eyes.