C’era anche il presidente di Federottica Andrea Afragoli, giovedì 16 novembre, tra gli ospiti intervenuti sul palco del congresso nazionale realizzato dalle due associazioni oftalmologiche, per il simposio sulla presbiopia presieduto da Romolo Protti, vicepresidente Aimo, e da Teresio Avitabile, presidente Siso, e moderato da Vittorio Picardo.
Diversi gli spunti di riflessione portati dagli interventi di Massimo Barberis, presidente Gruppo Lenti Anfao, Francesco Loperfido, oftalmologo, Silvano Larcher, responsabile relazioni con la classe medica Hoya, Giorgio Parisotto, professional business manager EssilorLuxottica, e Daniele Petrini, ottico optometrista.
«In questo incontro sono state affrontate due questioni aperte – dice a Ottica Italiana il presidente di Federottica Andrea Afragoli – ed entrambe interessanti. La prima, che in buona parte è stata mediata al recente Forum Presbiopia di Napoli, è legata alla correzione di questo difetto visivo, in particolare con l’utilizzo delle lenti multifocali progressive e le altre soluzioni tecniche disponibili. C’è la necessità condivisa di dare al mondo medico oftalmologico quelle informazioni tecniche sul prodotto che permettano loro, intanto, di conoscerlo e, nel caso di necessità, di suggerirlo al paziente/utente compatibile con questo tipo di soluzione, che è tecnologicamente matura, funzionante e rodata da decenni e dà ottimi risultati. Queste caratteristiche tecniche sono trasversali, riguardano tutti i prodotti oftalmici, senza entrare nelle specifiche commerciali».
Per gestire al meglio queste situazioni potrebbe essere utile una maggior collaborazione? «È emerso che potrebbe essere utile un maggior interscambio di informazioni fra il centro ottico e l’oculista – aggiunge a questo proposito Afragoli – proprio al fine di ottimizzare la soluzione ottica da adottare per dare il miglior servizio all’utente. Quindi due professioni diverse, ovviamente, con caratteristiche e competenze differenti, ma che avendo a che fare con gli stessi soggetti, che devono risolvere una problematica, hanno bisogno di dialogare tra loro. Di conseguenza abbiamo necessità di definire le modalità di questo dialogo».
Quello della collaborazione tra oftalmologi e ottici optometristi è un tema, però, più ampio della “semplice” presbiopia. «Essere stati invitati in un contesto congressuale di questo tipo è estremamente positivo – dichiara il presidente di Federottica – ed è più che apprezzabile questo avvicinamento, con scambi di idee e di esperienze. In questa giornata, ma non solo, abbiamo lavorato in sinergia e abbiamo avvertito buone sensazioni, che ci fanno ben sperare per un futuro collaborativo con la classe medica. È un percorso iniziato anni fa, mai abbandonato nelle intenzioni da parte della Federottica, ma spesso complicato. Da qualche mese si sono aperti spiragli importanti, che sono anche il frutto di collaborazioni tra gli ottici optometristi e gli oculisti sul territorio e, non ultimo, in occasione di importanti eventi territoriali gestiti dalle nostre associazioni provinciali Federottica».
Un percorso di confronto certamente complesso, ma fondamentale che il presidente Afragoli è determinato a proseguire insieme ai suoi colleghi. «Ora abbiamo l’opportunità di condividere questo percorso e definire le modalità di collaborazione anche all’interno del Tavolo interassociativo Tiopto. Proseguendo anche nella sinergia col mondo dell’industria, rappresentato da Anfao, che è l’altro attore importante del nostro mondo. L’obiettivo finale è – conclude Afragoli – di raggiungere questa collaborazione tra medici oculisti e ottici optometristi, con una definizione dei ruoli e competenze, che è fondamentale per poter agire correttamente e per potere dare il miglior servizio possibile all’utente».