È stata indubbiamente una mattinata che ha attirato l’interesse e stimolato l’attenzione e la partecipazione attiva degli ottici optometristi e degli studenti, del corso di laurea in ottica e optometria di Roma Tre, che lunedì 24 febbraio hanno preso parte al corso “Refrazione: metodi a confronto”, organizzato da Federottica-Adoo presso l’aula 2 del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre.
Presentati da Monica De Seta, coordinatrice del corso di laurea in ottica e optometria di Roma Tre, e da Marco Barbieri, docente di ottica fisica del CdL, Marco Benedetti, rappresentante del Coordinamento Adoo e vicepresidente Federottica, e Stefano Panzeri, responsabile per la formazione Adoo, hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio per esplorare il futuro della refrazione nei centri ottici, attraverso un approccio teorico e pratico, alla scoperta dei vantaggi e delle sfide di ciascun metodo per migliorare l’accuratezza nella refrazione visiva e la qualità del servizio offerto alla persona.
Il corso, infatti, supportato da Visionix per la parte strumentale, ha permesso ai partecipanti di integrare la tecnologia avanzata con i metodi tradizionali per un’esperienza visiva senza precedenti, mettendo a confronto le procedure optometriche consolidate per il soggettivo da lontano e le ultime innovazioni, per esempio, in aberrometria e topografia corneale.
«I partecipanti al corso – commenta Stefano Panzeri a Ottica Italiana – sono stati molto attenti e interessati all’argomento. Il professor Marco Barbieri era soddisfatto per la presenza di ottici optometristi e di studenti e ha proposto a Federottica e Adoo di tenere prossimamente altri due corsi a Roma, uno incentrato sulle tematiche legali e uno sul progetto Sportvision di Federottica-Adoo».
Panzeri ha tenuto una relazione focalizzata soprattutto sull’approccio teorico al tema del corso. «Nel mio intervento, ho parlato delle procedure optometriche per il soggettivo da lontano, con il test del forottero per determinare la miglior lente di prescrizione, attraverso due modalità: il metodo OEP, o analisi dei 21 punti, e la sospensione foveale. Devo dire che i partecipanti hanno mostrato molto interesse e rivolto numerose domande, tutte molto pertinenti. Il taglio del corso, nel suo complesso, è stato – conclude Panzeri – molto azzeccato».

«Il corso di Roma è andato bene – aggiunge Marco Benedetti a Ottica Italiana – ed è una nuova occasione, per Federottica e Adoo, per contribuire alla formazione universitaria dell’ottico optometrista. Con questa collaborazione, il corso di laurea in ottica e optometria di Roma Tre può proporre un’offerta formativa più ampia rivolta a studenti e ottici optometristi».
Uno stimolo a quest’iniziativa è arrivato anche da Marco Barbieri, «docente e un ricercatore con tanta esperienza all’estero – aggiunge Benedetti – che ha scelto di tornare in Italia. Ho notato in lui una grande passione per l’optometria, pur essendo un fisico. Il professor Barbieri mi ha sottolineato quanto sia importante incrementare le opportunità formative, perché gli studenti hanno una sempre maggiore necessità di maggiori conoscenze e preparazione in ambito scientifico. Quindi, ben vengano queste occasioni, che affiancano l’impegno, da parte dell’università, a fornire una formazione a 360 gradi».
Il corso di laurea in ottica e optometria di Roma Tre ha, poi, un ulteriore vantaggio, «ha laboratori interni – prosegue – e da quest’anno anche gli ambulatori, grazie all’investimento che l’Università ha deciso di fare per dotare il corso di laurea in ottica e optometria anche di questa opportunità». Benedetti, nella sua relazione, ha parlato degli aspetti strumentali della refrazione. «Ci era stato richiesto di utilizzare uno strumento all-in-one e abbiamo avuto il supporto di Visionix per questa occasione. Era la prima volta, infatti, che i partecipanti al corso vedevano uno strumento del genere e, anche per questo, l’interesse e la partecipazione alla relazione è stata molto alta. Federottica/Adoo – conclude Benedetti – ha offerto il proprio contributo sotto l’aspetto formativo e nel creare un contatto tra università e imprese del settore e, questi, sono due aspetti che ritengo molto importanti da sottolineare».