Ampliare gli orizzonti dell’ottica e contaminarla con altre realtà indipendenti e di ricerca, per conoscere nuovi mondi dove c’è un target di possibili clienti che condividono un linguaggio comune e la ricerca della qualità. L’idea è di Piero Buono, imprenditore con una lunga esperienza nell’eyewear e con una famiglia da tre generazioni nell’ottica, che ha fondato il brand di occhiali artigianali Good’s eyewear, insieme all’architetto Francesco Maria Stazio, direttore creativo, e a Walter William Engle, responsabile comunicazione e digital.
Da questa idea è nato il primo evento che, venerdì 15 giugno, ha coinvolto due belle realtà napoletane: Ottica il Punto di Vista di Gennaro Uva e la boutique di abbigliamento “Ricerca”.
«Storicamente, lavoro da tanti anni lavoro con gli ottici – spiega a Ottica Italiana Piero Buono – ed essendo anche figlio d’arte ne conosco bene le dinamiche. Ho voluto fare un esperimento diverso: “outbox”. Abbiamo portato l’ottico, in questo caso Gennaro Uva, fuori dal suo contenitore classico per “contaminarlo”, in una boutique da uomo che, come testimonia il nome, fa appunto ricerca di capi di qualità e made in Italy, e lì abbiamo presentato gli occhiali Good’s ai clienti presenti».
Una iniziativa ben apprezzata dal pubblico, ma anche dagli addetti ai lavori sia della boutique sia del centro ottico. «Come azienda abbiamo seguito – prosegue Buono – tutta la parte organizzativa e di comunicazione. Durante l’evento abbiamo supportato l’ottico, che si è occupato della parte tecnica, facendo consulenza sui nostri prodotti e brand. Man mano che le persone si “innamoravano” delle varie montature, gli fissavamo un appuntamento nel centro ottico per un successivo controllo visivo, per chi necessitava anche di lenti da vista.
L’esperimento è riuscitissimo sia a livello di immagine sia a livello commerciale e certamente lo ripeteremo. Cosa non secondaria, in sole due ore, sono stati prenotati 12 paia di occhiali Good’s. Abbiamo anche invitato altri anche colleghi ottici per mostrargli cosa si può fare con questo genere di iniziative».
Il founder di Good’s si è poi soffermato sul fatto che per Ottica il Punto di Vista l’evento è solo una delle tappe di un percorso che arriva da lontano: «Li seguiamo da tempo e abbiamo fatto diversi incontri di “consulenza”, in cui man mano è emerso l’animo indipendente, che ha portato l’ottico a differenziarsi e a spostare il focus dell’attività dalle griffe e dalla sola specializzazione in oftalmica, ai brand di ricerca e a quello che io definisco la specializzazione nel “Benessere dell’estetica”: un concetto importante, perché insieme a fornire delle lenti importanti bisogna curare l’estetica con montature di qualità».