Sarà il caso di rispolverare il vecchio ma sempre attuale slogan “Keep calm and carry on”, visto che è stato un giovedì nero per i mercati con il crollo delle Borse da Wall Street a Milano. La nuova politica statunitense sulle importazioni, infatti, sta creando tanta preoccupazione in tutta Europa e nel tessuto produttivo italiano.
Secondo quanto annunciato dal presidente Usa Donald Trump, è previsto un dazio base del 10% su tutte le importazioni, con tariffe più elevate per specifici partner commerciali: 20% per l’Unione Europea, 24% per il Giappone e 25% su tutte le auto e i camion leggeri importati.
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’annuncio dei nuovi dazi. L’Unione europea ha espresso l’intenzione di adottare contromisure adeguate già da metà aprile, mentre economisti e analisti temono un’escalation delle tensioni commerciali che potrebbe sfociare in una guerra commerciale globale.
Queste misure hanno sollevato preoccupazioni significative per il Made in Italy, anche nel settore dell’occhialeria che ha negli Stati Uniti uno dei suoi principali mercati di sbocco. L’Italia è leader mondiale nella produzione di occhiali, con le sue aziende che esportano una vasta gamma di prodotti oltreoceano. Secondo i dati Anfao (pre-consuntivo 2024), gli Stati Uniti rappresentano oltre il 22% delle esportazioni dell’occhialeria, per un valore di 1.136 milioni di euro.
A tal proposito Anfao, informalmente, fa sapere che sta «chiaramente monitorando con attenzione la situazione, consapevoli della preoccupazione che l’annuncio abbia generato, in un mercato così importante per il settore. Siamo già in contatto da tempo con The Vision Council e con i consulenti doganali per cercare di avere al più presto informazioni chiare e dettagliate. Va compreso quanto prima se le nuove misure annunciate si applicheranno indistintamente a tutti i prodotti e, quindi, anche a quelli del comparto occhialeria o se saranno previste delle distinzioni per categorie merceologiche o tipologie di prodotto».