Con la progressiva uscita dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e l’allentamento delle restrizioni, in tutto il mondo le aspettative erano orientate verso un sentiment più positivo, «ma la realtà che si è delineata, a partire dall’inizio del 2022 – si legge nella nota di Anfao – si sta dimostrando molto più complessa, tanto che alcuni analisti hanno ribattezzato l’attuale situazione “nuova era del caos“. Questo contesto è dominato da cambiamenti sempre più rapidi, una polarizzazione politica e mediatica, problemi della catena di approvvigionamento, inflazione, debito e conflitti geopolitici».
Sono principalmente tre gli aspetti che dominano lo scenario attuale: «Il conflitto in Ucraina, che incide sul settore economico – prosegue l’analisi Anfao – per ulteriori interruzioni della catena di approvvigionamento, per un cambiamento nella fiducia dei consumatori, che modificherà le abitudini di spesa e impone alle aziende nuovi modelli di previsione per far fronte all’incertezza del mercato; l’impennata del costo della vita, con un aumento dell’inflazione che interessa tutti i paesi del mondo. Solo negli Stati Uniti è quasi quadruplicata negli ultimi due anni e nel Regno Unito è ai massimi da 40 anni. Secondo il Fondo monetario internazionale, si prevede che l’inflazione globale raggiunga un picco del 9,5% quest’anno prima di rallentare al 4,1% entro il 2024. E infine, la nuova era dell’ansia: dalle preoccupazioni per il clima allo stress politico, l’ansia sta influenzando la mentalità e i comportamenti dei consumatori in un mercato in recessione».
Alla luce di questo scenario così complesso, il presidente di Anfao Giovanni Vitaloni suggerisce prudenza, nonostante i dati positivi del settore nel 2022. «Tutto questo ci impone di essere molto cauti e previdenti. Il settore sta performando bene, è in crescita e prevediamo di chiudere l’anno con il segno “più”, ma i rincari che stiamo osservando limiteranno a breve il potere d’acquisto delle famiglie e l’aumento dei costi delle materie prime, la crisi energetica, l’inflazione galoppante e un quadro geopolitico instabile richiedono estrema cautela e attenzione verso le previsioni future. L’aumento delle bollette e dei costi operativi, senza nuove e ulteriori misure di sostegno, potrebbe mettere a rischio la prosecuzione dell’attività di molte aziende del settore nei prossimi mesi, soprattutto le piccole e medie imprese, meno preparate ad assorbire nuovi aumenti dei prezzi delle materie prime, dei trasporti, della logistica, degli imballaggi e così via. Occorrerà rimboccarsi le maniche per non lasciare indietro nessuno sulla strada dello sviluppo. Ad alimentare questo spirito sono necessarie collaborazione e cooperazione, che al settore eyewear sicuramente non mancano, ma anche un importante intervento del nostro governo».