È stata una due giorni intensa e piacevole di incontri e aggiornamento professionale, quella vissuta dai congressisti e gli operatori del settore all’Hotel Gallia di Milano Marittima, domenica e lunedì scorsi. Non sono mancate le emozioni, dalle premiazioni ai ricordi storici del primo Congresso del 1975. Come pure c’è stato un passaggio di forte coinvolgimento degli ottici e optometristi presenti, durante l’inaugurazione di domenica 25, col discorso del presidente di Federottica (che potete vedere integralmente nel canale Youtube di Ottica Italiana TV).
Andrea Afragoli, infatti, ha risposto con fermezza alla lettera ricevuta dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, che riporta discutibili affermazioni sul loro ruolo e sulle relative competenze dell’optometrista, oltre che sulla legittimità dell’Albo degli ottici optometristi (Adoo), in particolare sulla denominazione “Albo”.

Il presidente di Federottica non ha apprezzato nel metodo e nel merito la missiva, e la sua trasmissione al Ministero della Salute, considerandola un attacco intollerabile e una mancanza di conoscenza della categoria. «È del tutto evidente – ha affermato Andrea Afragoli – che chi ha scritto questa lettera non ci conosce, non sa chi siamo, non sa nemmeno che mestiere facciamo, perché una cosa di questo tipo è assolutamente irricevibile. Ho risposto con le parole idonee ad un attacco di questo genere perché sono cose assolutamente intollerabili e inaccettabili».
Il presidente ha, quindi, chiesto rispetto, ricordando che «ciò che oggi rappresenta il percorso di laurea in ottica optometria, con circa 2500 laureati, che è nato grosso modo un quarto di secolo fa, lo si deve esclusivamente totalmente alla Federottica e l’Adoo: senza dei quali questi corsi di laurea in Italia non sarebbero mai nati. Di conseguenza, credo che occorra portare rispetto per chi ha reso possibile questo percorso». Afragoli ha, poi, sottolineato la necessità di un riconoscimento del percorso formativo degli ottici optometristi, auspicando una corretta e doverosa gestione dell’equivalenza.
Infine, ha concluso evidenziando che è comunque necessario aprire un dialogo con la Federazione dei Chimici e Fisici per cercare una crescita condivisa di tutta la filiera, nonostante questo già in precedenza sia stato cercato e mai realizzato.