Si è concluso lunedì 3 aprile il trittico di corsi multidisciplinari realizzati dal corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Perugia. Erano più di 90 i partecipanti al terzo incontro, dal titolo “Cheratocono, dalla diagnosi alla terapia”, presso il Polo scientifico didattico di Pentima (Tr) per il corso aperto agli studenti di Ottica ed Optometria, agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori e a tutti i professionisti del settore.
«Il cheratocono – spiega una nota dell’ateneo – è una malattia degenerativa e non infiammatoria della cornea, la quale nel corso del tempo subisce una progressiva deformazione ed assottigliamento con comparsa di astigmatismo irregolare e miopia: la eventuale progressione della ectasia corneale può portare ad una riduzione della acuità visiva correggibile solo con interventi di cheratoplastica».
Negli ultimi anni qualcosa è cambiato e si è entrati in una nuova era nei confronti del cheratocono: «La malattia ha cambiato volto ed è lecito aspettarsi un futuro ben differente rispetto al passato per i pazienti affetti da questa grave situazione. I progressi – prosegue la nota – sono legati al fatto che ora abbiamo tutti gli strumenti per eseguire una diagnosi precoce della malattia, seguire correttamente i pazienti e trattarli tempestivamente nel modo più appropriato in base allo stadio di avanzamento».
Il corso multidisciplinare ha presentato le moderne tecniche diagnostiche e strategie terapeutiche, le varie possibilità di applicazioni di lenti a contatto e di trattamento come il cross-linking corneale, la fotocheratectomia terapeutica, l’impianto di anelli corneali, oltre ai vari tipi di trapianto di cornea.
Il corso è stato moderato da Daniele Fioretto, direttore del Dipartimento di fisica dell’Università di Perugia. Il docente ha sottolineato come «anche nella prevenzione e nella cura del cheratocono – prosegue la nota – sia essenziale l’approccio multidisciplinare e l’alleanza professionale tra medici oculisti, ottici e optometristi, ben realizzata nel Corso di laurea di Ottica ed Optometria di UniPG».
Su questi aspetti sono intervenuti Marco Lisario, presidente della Associazione italiana cheratoconici, che ha illustrato l’impatto sociale della malattia e l’importanza della sua prevenzione, l’oftalmologi Marco Messina, che ha trattato l’inquadramento e la diagnosi della malattia, e Carlo Cagini, oftalmologo e primario della Clinica Oculistica di Perugia, che ha illustrato le strategie terapeutiche di tipo chirurgico, quali il cross-linking corneale e il trapianto di cornea. Ha anche ribadito l’importanza della diagnosi precoce perché il trattamento delle forme iniziali può evitare il peggioramento del quadro clinico e la necessità di ricorrere al trapianto. È intervenuto, inoltre, Stefano Lorè, ottico optometrista, che ha mostrato come le recenti innovazioni tecnologiche permettano il riconoscimento precoce del cheratocono, oltre a illustrare le strategie terapeutiche non chirurgiche basate su una scelta attenta, responsabile e condivisa all’interno di una vasta gamma di moderne lenti a contatto.
«Questo era il terzo appuntamento di questo primo ciclo di corsi realizzato in Università – commenta Marco Lollini, presidente Federottica Umbria, a Ottica Italiana – e che ha trattato i temi della contattologia pediatrica, del controllo della progressione miopica e, in ultimo, del cheratocono. Visto il buon successo di partecipazione di questi corsi, è plausibile pensare a un nuovo ciclo di approfondimento e aggiornamento sempre in ambito universitario. Siamo soddisfatti dei numeri e della qualità dei contenuti, perché oltre a essere tra gli stakeholder del corso di laurea, contribuiamo come Federottica – conclude – alla scelta dei formatori ottici optometristi e al confronto continuo e costruttivo per definire i percorsi formativi del corso di laurea, come in questa occasione».