«La nostra sfida oggi in Veneto nell’occhialeria è che gli standard di sostenibilità vengano definiti e attuati a Longarone e nel Bellunese, in quello che è considerato il distretto numero uno al mondo dell’occhialeria essendo il principale polo produttivo mondiale di questo comparto. Dobbiamo scrivere noi caratteristiche standard per non subirle e per raggiungere tale ambizioso obiettivo abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con le parti sociali. Un patto che intende puntare in alto a partire dalle risorse umane e dal capitale umano, leva capace di fare la differenza a tutti i livelli». A dirlo è l’assessore al Lavoro e formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenuta a Longarone in occasione del convegno “Scenari e prospettive per l’occhialeria: un’eccellenza del made in Italy”, in cui è stato presentato il protocollo d’intesa tra Regione Veneto e parti sociali di questo settore.
«Dal 2013, ogni tre anni, la Regione insieme alle parti sociali sottoscrive un accordo per l’occhialeria – ha proseguito l’assessore – perché è un settore strategico, perché è aumentata la consapevolezza di lavorare in filiere e per creare un ecosistema territoriale. Noi ragioniamo considerando non la singola azienda ma l’insieme di aziende nel territorio. È importante ciò che accade tra aziende, dentro la filiera e dentro un sistema sociale e territoriale che ha il suo perno sulla formazione».
Storicamente l’occhialeria ha a Longarone il proprio ente di formazione, Certottica, da cui poi diramano le scelte strategiche e la definizione degli standard compresi quelli indicati nell’Agenda dello sviluppo sostenibile.
«Con l’accordo 2023-2025 puntiamo ad un salto di qualità – ha spiegato Donazzan – nel modo di governare le risorse umane nell’occhialeria bellunese. Gli accordi del passato, infatti, tra Regione e l’associazione di settore, l’Anfao, avevano una funzione più delimitata. Con il nuovo protocollo, invece, è stato definito il coinvolgimento di tutti i soggetti datoriali e sindacali del territorio e la finalizzazione dei finanziamenti sia pubblici che privati».
L’accordo nasce dalla condivisione dell’analisi dei fabbisogni, condotta da una ricerca preliminare degli obiettivi sia delle aziende che del territorio e degli strumenti, in una sinergia tra pubblico e privato. Le filiere formative, sia scolastiche che professionali e gli Its, in primis del territorio, saranno fortemente sollecitate a potenziare sia la propria offerta sia l’interdipendenza con le domande delle imprese.
Le aziende oggi hanno una forte esigenza di formare al proprio interno competenze in grado di affrontare le transizioni ecologica e digitale come il bisogno d’inserire nuove risorse umane, da attrarre sul territorio.
«Il Bellunese deve puntare molto sull’attrattività – precisa l’assessore –. In vista abbiamo un’occasione irripetibile: le Olimpiadi Milano Cortina 2026 e ogni settore ha l’opportunità di vedere moltiplicate le proprie occasioni di crescita e sviluppo».
Si è anche detto che il patto è decisivo per far sì che gli investimenti delle singole aziende avvengano in un contesto nel quale si producono beni, infrastrutture e servizi comuni che aumentano l’efficienza del sistema.
«Questo è un modello che, se funziona in questo territorio, sarà declinato – precisa ancora – anche negli altri contesti produttivi veneti. È una buona pratica di relazioni industriali che assumono un profilo strategico, territoriale, di forte convergenza tra l’attore pubblico, le parti sociali, le imprese e i lavoratori».
Al convegno di Longarone hanno partecipato le associazioni datoriali Anfao, Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato e Appia che hanno posto una serie di questioni sugli scenari indicati nella relazione di Francesco Morace, uno dei maggiori esperti di Made in Italy.
Il protocollo per la definizione di un Piano Strategico per la formazione nel settore dell’occhialeria nel triennio 2023–25 è stato presentato dai tecnici esperti di Veneto Lavoro per poi passare al confronto tra esperti: Margherita Roiatti della Fondazione Adapt sul lavoro, Paola Belingheri della Luiss Business School sull’innovazione e Luigi Badaloni della Luiss Business School sulla sostenibilità, stimolati dai sindacalisti Milena Cesca (Femca Cisl), Giampiero Marra (Filctem Cgil) e Rosario Martines (Uiltec).
(Foto: Regione Veneto)