Se ne va, quindi, il Papa “arrivato da lontano, dalla fine del mondo”, come lui stesso disse il giorno dell’investitura ricevuta dal Conclave nel 2013, ma che è arrivato vicino al cuore di molti. È stato il primo Papa sudamericano (argentino) e gesuita della storia, ma quello che ha colpito di più, fin dalla sua prima comparsa pubblica, è stato quel suo modo di essere semplice e diretto. Si è speso molto fino agli ultimi giorni per cercare di fermare le guerre e per aiutare i più bisognosi. Gesti che lo ha fatto amare dalla gente comune e che, in alcuni casi, gli hanno procurato qualche critica per il suo essere fuori dagli schemi, come quando ha scelto di non vivere nell’appartamento papale, bensì nel residence di Santa Marta.

Resta indimenticabile quando, nel 2015, a bordo della sua utilitaria si è recato a sorpresa in via del Babuino a Roma, da Ottica Spezia (dove è tornato nel 2024), per farsi fare un controllo della vista e cambiare le lenti. Un’emozione incredibile per il titolare Alessandro Spezia e suo figlio Luca, con tanto di bagno di folla che in pochi minuti si è accalcata davanti al centro ottico e con la successiva invasione di tv e giornalisti di tutto il mondo. Da quel momento Alessandro Spezia è stato soprannominato “Ottico del Papa”: tra lui e il Santo Padre si è instaurato un bellissimo rapporto di stima e amicizia. In quella occasione il Papa disse, tra l’altro, con la sua consueta simpatia “dove si va a fare gli occhiali se non dall’ottico”.
In questi anni di pontificio Papa Francesco ha incontrato molti personaggi del settore dell’ottica e dell’industria. Nel corso di una di queste udienze, invitato da Alessandro Spezia, ho avuto il piacere e l’onore, insieme al presidente Afragoli, di conoscere il Papa Francesco. In quella udienza ebbe un sorriso, uno sguardo, una parola, un gesto d’attenzione per tutti quelli che incontrava.

Per noi è stata anche l’occasione per ringraziarlo personalmente di una preziosa lettera che aveva inviato alla Redazione di Ottica Italiana nella quale ci incoraggiava a “continuare con entusiasmo nel vostro prezioso lavoro informativo».
Un bellissimo ricordo di un personaggio straordinario che ha segnato la nostra epoca, capace di trasmettere grande serenità, saggezza e gioia di vivere. Ed è così che ci piace ricordarlo.
