Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rimette in ordine l’iter per l’esame di abilitazione per ottenere la licenza di ottico e, di fatto, cancella l’ordinanza del 2016, firmata dall’allora titolare del dicastero Stefania Giannini, con la quale veniva introdotta la possibilità di aver accesso all’esame di abilitazione per ottici anche solo in possesso di un titolo di istruzione secondaria e di un’autocertificazione attestante l’attività lavorativa che, in questo caso, poteva essere considerata sostitutiva di un corso di formazione professionale autorizzato dalla regione. Questo, in pratica, aveva portato a una situazione paradossale per cui bastava un’autocertificazione in cui si dichiarava di svolgere l’attività di ottico, anche senza averne i titoli, per avere la possibilità di accedere agli esami abilitanti.
Il provvedimento aveva subito provocato la reazione delle realtà associative del settore e già nel 2017, a Bologna, si erano riunite Federottica, Fio, Aloeo, Sopti e le scuole Zaccagnini, Irsoo, Sioo e Fermi per fare fronte comune e cercare una possibile via d’uscita a una regolamentazione che tutti gli attori della filiera ritenevano pessima, con il dubbio concreto che si profilasse l’abuso professionale da parte di persone abilitate senza essere ottici e con un evidente svilimento della formazione teorica e pratica, che sono un pilastro della professione. Successivamente al primo incontro di Bologna, è arrivato anche l’appoggio della Rete delle Scuole professionali di ottica al progetto e sono partite una serie di iniziative e incontri per sollecitare l’attenzione della politica romana su questa problematica.
Il risultato ottenuto dall’ordinanza n. 248 del ministro dell’Istruzione Bianchi è, quindi, il superamento dell’ordinanza Giannini e il ripristino del principio per cui è possibile aver accesso all’esame di abilitazione solo dopo una formazione adeguata all’esercizio delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie di ottico e odontotecnico. L’impegno di Federottica, in particolare, è ancor più presente, in quanto l’associazione è normalmente inserita nelle commissioni d’esame e vigilerà che l’ordinanza venga rispettata.
«Finalmente la politica ha saputo ascoltare, finalmente le nostre istanze – dichiara Andrea Afragoli – e l’ascolto ha generato una reazione positiva. Siamo soddisfatti che si è messo fine ad un vero e proprio scempio».